Benromach 10 Y.O. (57%, OB, 2015)
“Un altro Benromach 10 anni? Ma Fabio, boia faus, non l’hai già recensito come primo articolo?” domandò il Pignolo Lettore Piemontese.
“Ma no, mio caro Pignolo Lettore Piemontese – risposi io, piccato – fai attenzione! Questo qui è imbottigliato a 57%, non a 43%! È un altro imbottigliamento: questo è il Benromach 10 anni 100° proof!”
“Ah ma che balengo che sei, ma scrivilo nel titolo, così non perdiamo tempo in queste discussioni!”
“Hai ragione, ma poi il titolo veniva troppo lungo. E questo dialogo mi fa scrivere tipo 100 parole piene di fuffa senza dovermi sforzare troppo.”
Il Pignolo Lettore Piemontese se ne andò stizzito senza rispondermi e mi lasciò in pace a continuare la recensione di questo whisky, che nonostante le apparenza non è affatto la versione non diluita del Benromach già recensito, ma una bestiaccia ben diversa, distillata da malti con meno componente affumicata e con una maggiore percentuale invecchiata in botti ex-sherry. Piccola digressione sul significato di “proof”, che è una misura del mondo anglosassone per la percentuale di etanolo nel liquido. Come ben si sa, il mondo anglosassone è piuttosto restio ad adattarsi ai sistemi metrici internazionali (che sian maledetti piedi e pollici e tutto il resto), e una di queste unità-relitto è proprio il proof britannico o imperiale, dove vale la regola piuttosto arbitraria che 100° proof = 57% di alcol (circa). Che poi oh, si badi bene, è diverso dal “proof” degli Stati Uniti dove altrettanto arbitrariamente 100 proof = 50% di alcol (qui non usano i gradi). Mai una roba semplice. Comunque, per una breve storiella sulle origini di questo sistema piena di marinai ubriachi e di polvere da sparo vi rimando qui. Continue reading “Benromach 10 Y.O. (57%, OB, 2015)”