Highland Park 1999: 4.222 – Ginger and honey sweet tea (56.2%, SMWS, 2016)

Highland Park 1999: 4.222 – Ginger and honey sweet tea (56.2%, SMWS, 2016)

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I recently found this little cave/restaurant/bar a few hundred meters from my apartment here in Paris. I also discovered that you can taste some true little gems in there , like this Highland Park 1999, bottled in 2016 by the Scotch Malt Whisky Society. Aged for more than 16 years in a first fill ex-bourbon barrel, in the glass it’s like it speaks to all my senses saying… drink me! My only regret is that I’m moving out of Paris in a few months and that I didn’t find this place sooner!

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A Michel Couvreur Masterclass

A Michel Couvreur Masterclass

Michel Couvreur is a French independent bottler, well known in the business since over 30 years. The founder, Micher Couvreur himself, passed away in 2013, but his son-in-law Cyril Dechamps and the master of cellar Jean-Arnaud Frantzen kept intact the company reputation and the quality of their product. So, since I am curious about this French bottler as little Georgie is (was?) about talking to evil man-eater clowns popping up in the sewer, I decided to participate to a masterclass organised by the Whisky Shop Paris.

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Highland Park Masterclass con Nicola Riske

Highland Park Masterclass con Nicola Riske

P_20190313_192206_LL-01Per la prima volta mi son deciso a partecipare a una Masterclass organizzata da The Whisky Shop qui a Parigi… e che masterclass è stata! La distilleria in esame era Highland Park, uno dei miei primi amori nel mondo whiskettaro: avevo infatti visitato la distilleria durante il mio viaggio in Scozia (e sulle Orcadi) nell’ormai lontano 2014. E chi c’è a dirigere la degustazione? L’ottima Nicola Riske, brand ambassador per HP, appunto, ma anche Macallan e Glenrothes! È la prima volta che assisto a una sua degustazione e davvero ne vale la pena. Nicola cerca decisamente il dialogo con i partecipanti, evitando di imporre le sue impressioni… insomma, davvero un’ esperienza superinteressante! E i whiskettini? Eccoveli qui, secondo i miei appunti scribacchiati in piedi cercando di non versare tutto il whiskettino sul pavimento.  Continue reading “Highland Park Masterclass con Nicola Riske”

Un blind tasting coi Sopranos (Parte Seconda)

Un blind tasting coi Sopranos (Parte Seconda)

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“She said you’re one in a million, you’ve got to burn to shine. But you were born under a bad sign, with a blue moon in your eyes.”

Continuo imperterrito il mio blind tasting a casa della famiglia Soprano nonostante l’inizio non troppo brillante. Devo ammettere che la mia imbarazzante ipotesi sull’identità di Paulie dell’altra volta mi ha un po’ destabilizzato e ci ho messo un po’ prima di riprendere gli assaggi. Ho anche pensato di cercare una Dottoressa Melfi cui confidare i miei problemi, i miei attacchi di panico dovuti a questa miserabile performance… ma ho poi. Ho fatto questa degustazione mandando dopo ogni tentativo le mie note e le mie idee sulla vera identità del simpatico sample all’Orso, che così aveva tempo di deridermi in diretta. Oggi ci sono gli ultimi quattro personaggi in cerca di whisky, quelli probabilmente più cazzuti e poderosi… e quindi bando alle ciance, che l’FBI sta ascoltando!

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Highland Park 21 Y.O. (40%, OB, ca. 2012)

Highland Park 21 Y.O. (40%, OB, ca. 2012)

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Highland Park 21 anni, più delicato e sofisticato che rude e smanacciante vichingo. Sullo sfondo, Vikings: The North Atlantic Saga, una bellissima monografia sull’incredibile avventura dei simpatici Norreni in Groenlandia, dalla scoperta di Erik il Rosso alla loro tragica scomparsa. Sì, mi affascinano le epopee tragiche. Ah, foto a dx da whiskybase.

Era da un po’ che non mettevo il becco in un qualche vichingone delle Orcadi. Quest’oggi ho deciso di investire tempo e neuroni su una versione più vecchiotta del nostro amato whisky nordico: un Highland Park 21 anni. Imbottigliato a 40%, fa parte del nutritissimo core range della distilleria di Kirkwall, e il loro  simpatico sito ci dice che è un whiskettino “dinamico”. Chissà che significa, mi pare la descrizione di un giovane milanese in carriera negli anni Ottanta, un dinamico personaggio in giacca e cravatta che parla a voce troppo alta con un enorme cellulare in mano, per intenderci. Non mi sarei aspettato un “dinamico” nella descrizione di un maturo whisky vichingo, ma sarò io che sono prevenuto e che mi fisso giusto un poco con gli aggettivi. Come se poi io non ne usassi tanti completamente a sproposito nelle mie parossistiche tasting notes (taaaac, dice il dinamico milanese di prima). Continue reading “Highland Park 21 Y.O. (40%, OB, ca. 2012)”

Highland Park 18 Y.O. (43%, OB, 2014)

Highland Park 18 Y.O. (43%, OB, 2014)

HP18
Highland Park 18. Earl Magnus approves this whisky.

Il 18 anni della linea primavera-estate-autunno-inverno di Highland Park è un grande classico. Fa parte del core range ed è un’espressione che da anni trova piuttosto concordi critici e consumatori nel lodare la qualità del prodotto imbottigliato dalla distilleria di Kirkwall. È apprezzato come una delle migliori espressioni OB (Original distillery Bottling) non di lusso anche per la consistenza della sua qualità nel corso degli anni, un po’ come è consistente il trash violento nel salotto di Barbara d’Urso. La torba usata per affumicare il malto proviene interamente dalle Orcadi e ha la particolarità di avere (ancora) meno componenti legnose di quella proveniente da Islay. Spiegherò questa differenza meglio in post apposito sulla torba. Per ora quindi diciamo solo che all men must die, ma almeno io morirò dopo aver bevuto questa bellezza.
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Highland Park 1999 (46%, vW, 2014)

Highland Park 1999 (46%, vW, 2014)

Copia di HP1999
Highland Park 1999. A sx la bottiglia come appare su Whiskybase.

L’Highland Park odierno è stato imbottigliato dai gagliardi ragazzoni della Ultimate Whisky Company, imbottigliatori indipendenti olandesi della famiglia van Wees. Selezionano barili dal 1994, e ogni anno rilasciano versioni single cask di solito con un buonissimo rapporto qualità prezzo. Una di queste è l’Highland Park di 14 anni che vado ad assaggiare oggi, distillato nell’ottobre del ’99 e imbottigliato nel maggio del 2014. Da questo barile (numero: 800171) sono state prodotte 288 bottiglie. Costa qualche dollaro in più del 12 anni OB (Original distillery Bottling), ma boia de’, è un single cask, ci sta. More on that later, andiamo ad Agua Caliente e beviamoci sto whisky.
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